Chi era Giancarlo Baghetti.
(tratto da Wikipedia)
Giancarlo Baghetti nacque in una famiglia benestante, visto che il padre era un imprenditore dell’industria siderurgica, e fin da giovanissimo si appassionò all’automobilismo. Nel 1956 cominciò a prendere parte a gare in salita con un’Alfa, ottenendo diversi successi e ben figurando alla Mille Miglia di quell’anno.
Passato alle competizioni a ruote scoperte nel 1959, l’anno seguente si impose all’attenzione degli addetti ai lavori con diverse vittorie in Formula Junior e con la conquista della Coppa FISA, a seguito del quale la Federazione italiana decise di affittargli una vettura per correre un Gran Premio di Formula 1 nel 1961, preferendolo a Lorenzo Bandini e dando inizio a una rivalità fra i due.
L’esordio di Baghetti in Formula 1 avvenne, alla guida della vettura messagli a disposizione dalla FISA, al Gran Premio di Siracusa, gara extra campionato, in cui stupì gli addetti ai lavori qualificandosi al secondo posto e vincendo la gara, davanti a piloti ben più esperti, come Dan Gurney e Jack Brabham. Tre settimane dopo Baghetti riuscì a ripetersi al Gran Premio di Napoli. L’esordio in una gara valida per il campionato avvenne il 2 luglio 1961 nel Gran Premio di Francia, favorito sia dai due successi conquistati che dalla decisione di Olivier Gendebien di abbandonare la Ferrari. Al volante di una Ferrari 156 F1 messa a disposizione dalla Federazione Italiana Sport Automobilistici dopo la vittoria della Coppa l’anno precedente, pur essendosi piazzato in 12ª posizione durante le qualifiche, Baghetti vinse il gran premio: in Formula 1 è il primo e unico caso di vittoria nella gara d’esordio di un pilota se si esclude quella di Nino Farina nel 1950.
Nel 1961 Baghetti partecipò ad altri due Gran Premi, sempre su Ferrari 156 della Scuderia Sant Ambroeus di Eugenio Dragoni: quello di Gran Bretagna e quello d’Italia. In entrambe le occasioni fu costretto al ritiro, dopo essere partito rispettivamente al 19° e 6° posto. Sul circuito brianzolo, Baghetti segnò il suo unico giro più veloce in carriera.
Visti i buoni risultati ottenuti, per il 1962 venne assunto come pilota ufficiale della Ferrari. L’annata si rivelò, per un insieme di fattori, molto difficile e Baghetti non riuscì a replicare i successi dell’anno precedente. All’esordio stagionale ottenne subito un quarto posto in Olanda e giunse quinto in Italia. Il suo miglior risultato fu comunque un secondo posto al Gran Premio del Mediterraneo, gara non valida per il campionato. A fine anno Baghetti decise di seguire Phil Hill ed altri ferraristi, tra cui l’ingegner Carlo Chiti, alla ATS dopo che questi avevano lasciato la Ferrari.
L’esperienza alla ATS partì con grandi aspettative, visti anche gli ingenti finanziamenti di cui sembrava inizialmente disporre la scuderia, ma contrasti tra i soci interni, che portarono all’uscita dal team di Giovanni Volpi e Jaime Ortiz Patino, ridimensionarono notevolmente il budget. La progettazione della vettura inoltre partì in ritardo e, vista la perdita dei finanziatori, non erano possibili grandi sviluppi. Baghetti prese parte a cinque Gran Premi, accusando sempre ingenti distacchi dalle altre vetture e concluse solo una gara in 15ª posizione, staccato di 23 giri.
Nel 1964 Baghetti approdò alla Scuderia Centro Sud dove, alla guida di una BRM P 57, non ebbe occasioni di mettersi in mostra nei 6 gran premi disputati.
Tra il 1965 ed il 1967, Baghetti corse altri tre gran premi, senza cogliere alcun risultato importante. Partecipò anche alla Targa Florio cogliendo due secondi posti nelle edizioni del 1962 e 1966.
Dopo il suo ritiro è stato condirettore della rivista Auto Oggi, ha girato molti video promozionali per la Fiat effettuando numerose prove.